Conosci il segreto dell’andare a vela? Nell’ottica della Zaoli Sails di condividere le proprie conoscenze con i clienti attuali e futuri, abbiamo deciso di spiegartelo in questo breve articolo. Consiste in 3 elementi da tenere sempre in considerazione che, se gestiti nel modo giusto, permettono di portare la barca anche ad occhi chiusi. Vediamoli nel dettaglio.
La prima cosa da fare è spegnere gli strumenti di bordo, non servono per portare la barca. Devo solo essere un aiuto in casi di emergenza.
Fatto? Bene, ora possiamo iniziare. Cominciamo con il metterci di bolina e iniziamo a “sentire” la barca focalizzandoci su 3 aspetti: la pressione del vento sul nostro viso, il rumore che fa lo scafo mentre naviga e l’inclinazione della barca. Come possiamo osservare sono tutti elementi per i quali non serve la vista per “sentirli”, ed è per questo motivo che la barca può essere portata anche ad occhi chiusi.
Procedete di bolina per alcuni minuti in assoluto silenzio concentrandovi sui tre aspetti appena descritti cercando di memorizzare nella vostra mente come si combinano tra loro. Non appena uno dei 3 si modifica vi deve suonare un allarme perché potrebbe significare che state sbagliando qualcosa e quindi è meglio fare un check sull’andatura. Facciamo qualche esempio per chiarire meglio questo concetto fondamentale.
Nel caso in cui diminuisca il vento che sentite sul viso significa che è diminuito il vento apparente. Questo può essere dovuto ad un calo del vento reale e quindi non possiamo farci niente, oppure dal fatto che abbiamo poggiato troppo ritrovandoci di bolina larga o al traverso con le vele però regolate da bolina stretta. Le conseguenze di questa seconda opzione sono che la barca inizierà a rallentare, lo sbandamento si ridurrà e il rumore di avanzamento dello scafo anch’esso diminuirà. Diciamo che l’equilibrio che si era creato tra i 3 elementi non esiste più e dobbiamo agire per ripristinarlo. La cosa da fare per ricreare la giusta combinazione dei fattori è orzare. In questo modo faremo aumentare il vento apparente, l’inclinazione e il rumore di avanzamento dello scafo.
Cosa succede invece se orziamo troppo? In che modo si modificherà la combinazione dei 3 elementi per farci suonare l’allarme? Vediamolo subito. Se orziamo troppo il primo effetto sarà che il genoa inizia a non portare più nella parte prodiera dell’inferitura e quindi la barca ridurrà subito lo sbandamento. Di conseguenza inizierà a rallentare e quindi a ridursi il rumore di avanzamento. Cosa succederà alla pressione del vento sul viso? Inizialmente rimarrà costante in quanto l’inerzia della barca permetterà di perdere poca velocità mentre ci avviciniamo alla direzione del vento quindi l’apparente rimarrà più o meno costante, subito dopo inizierà a diminuire ma comunque sarà sempre presente. Anche in questo caso l’equilibrio dei 3 elementi si è spezzato e per ripristinarlo dovremo poggiare per fare accelerare la barca e aumentare lo sbandamento.
Di bolina i due errori che si possono fare nel portare la barca sono quelli appena descritti. Orzare troppo oppure poggiare troppo. Ci sono 2 dei 3 elementi chiave che si modificano nello stesso modo: l’inclinazione diminuisce e si riduce il rumore di avanzamento dello scafo nell’acqua. Quello che ci fa capire l’errore che abbiamo commesso è la pressione del vento sul viso (vento apparente). Se diminuisce abbiamo poggiato troppo, se rimane più o meno costante abbiamo orzato troppo, ora siamo in grado di porvi subito rimedio.
Una volta che riuscite a capire quando si raggiunge l’equilibrio dei 3 elementi sarete anche in grado di tenerli sotto controllo mentre siete sdraiati a prendere il sole e lasciate il timone a qualche amico non molto esperto. Senza neanche scomodarvi ad aprire gli occhi potrete subito riprenderlo appena commette un errore al timone.
C’è anche il rovescio della medaglia. Se diventate ipersensibili sul “sentire” e portare la barca entrerete in un tunnel dal quale è difficile uscire. A me personalmente capita, anche quando sto navigando con amici per divertimento, di sentire subito che la barca non è portata bene e mi verrebbe da intervenire dicendo subito orza o poggia. Allora cerco di concentrarmi, di pensare ad altro e godermi la navigazione … ma non è facile